Nell’ottica di una transizione verso l’Industria 4.0, il ruolo giocato dai mezzi di lavoro è davvero centrale – e i muletti non fanno differenza. Per questa ragione, l’acquisto di un muletto nuovo potrebbe rivelarsi una scelta molto vantaggiosa per l’impresa, sia in funzione delle agevolazioni fiscali ancora attive per il 2023 sia dal punto di vista dell’evoluzione tecnologica e del miglioramento dell’operatività quotidiana.
Non va infatti dimenticato che le agevolazioni fiscali per l’Industria 4.0 sono attualmente molto interessanti, perché danno diritto a un credito d’imposta pari al 20% applicabile anche ai carrelli elevatori quando questi ultimi rispondono a particolari requisiti. Maggiori informazioni su questo bonus fiscale sono reperibili direttamente sul sito web del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Inoltre, vale la pena approfondire l’utilità della misura dei Beni Strumentali, altrimenti nota come Nuova Sabatini.
La Nuova Sabatini per l’accesso al credito finalizzato all’acquisto di beni strumentali
La Nuova Sabatini è l’agevolazione resa disponibile dal Ministero delle Imprese e del Made In Italy per facilitare l’accesso al credito delle imprese e incrementare la competitività del sistema produttivo italiano.
In particolare, la misura Beni Strumentali supporta gli investimenti finalizzati all’acquisto o all’acquisizione in leasing di attrezzature, macchinari, impianti, beni strumentali a uso produttivo e hardware, oltre a tecnologie digitali e software.
I destinatari della Nuova Sabatini coprono una platea molto ampia nel nostro Paese, che include micro, piccole e medie imprese che vantano i seguenti requisiti alla presentazione della domanda:
- Regolare costituzione e iscrizione al Registro delle Imprese (o al Registro delle Imprese da Pesca).
- Pieno e libero esercizio dei loro diritti, senza che vi siano in atto liquidazioni volontarie né procedure concorsuali con finalità liquidatoria.
- Nessuna inclusione tra i soggetti che hanno ricevuto e non rimborsato gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea in un conto bloccato.
- Nessuna caratteristica che potrebbe ricondurle alla categoria delle imprese in difficoltà.
- Sede legale o unità locali in Italia. Le imprese non residenti sul territorio nazionale in possesso di almeno una unità locale in Italia dovranno fornire prova in sede di presentazione della richiesta di erogazione del contenuto.
Va poi specificato che la Nuova Sabatini è relativa a beni strumentali correlati all’attività professionale, nuovi e autonomi dal punto di vista funzionale: ciò significa che parti di macchinari o componenti non sono incluse nell’agevolazione.
Per il 2023 l’investimento può essere interamente coperto dal finanziamento bancario e assistito dal Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese fino a una percentuale pari all’80%. Il contributo erogato non avrà durata superiore ai cinque anni, dovrà essere di importo compreso tra i 20mila e i 4 milioni di euro, e dovrà essere interamente utilizzato per coprire gli investimenti concessi.
Molto importante è anche sottolineare – specialmente per chi desidera acquistare nuovi carrelli elevatori che favoriscano il passaggio all’Industria 4.0 – che il tasso di interesse annuo per le domande presentate a partire dall’01.01.2023 è pari al 3,575% sia per gli investimenti green che per gli acquisti in chiave 4.0. Gli investimenti ordinari faranno invece riferimento alla percentuale consueta del 2,75%.
Come è facile intuire, gli investimenti in ottica green e Industria 4.0 sono estremamente favoriti e interessano attrezzature e strumenti di lavoro ad alta performance e/o a basso impatto ambientale, sia acquistati che acquisiti in leasing, purché nuovi di fabbrica e in linea con l’attività dell’impresa: l’obiettivo della manovra è infatti incrementare l’ecosostenibilità delle PMI italiane e migliorare i loro processi produttivi.
Per conoscere più in dettaglio le specificità della Nuova Sabatini, è possibile fare riferimento a questa pagina pubblicata sul sito web del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
In che modo l’acquisto di un nuovo muletto favorisce il passaggio all’Industria 4.0
L’acquisto di un nuovo carrello elevatore, in particolare se di un modello caratterizzato da prestazioni evolute, può certamente favorire la transizione dell’impresa verso l’Industria 4.0.
Non va infatti dimenticato che l’impiego di soluzioni digitali garantisce una leva competitiva importantissima per le aziende che, investendo nella modernizzazione e nell’interconnessione di beni strumentali come il muletto, non soltanto possono beneficiare di notevoli bonus fiscali ma anche sfruttare un’enorme quantità di dati per analizzare in modo strategico produttività aziendale e rendimento.
Specifichiamo che l’interconnessione di un bene strumentale risiede nella sua capacità di essere controllato da sistemi computerizzati o gestito da azionamenti o sensori specifici. In pratica, un bene strumentale interconnesso scambia dati con sistemi interni o esterni all’impresa, viene identificato in modo univoco e rende possibile il caricamento di programmi o istruzioni da remoto.
Anche il concetto di integrazione automatizzata con il sistema logistico dell’impresa è fondamentale nel contesto dell’Industria 4.0, perché permette alla rete di fornitura o alle macchine che sono parte di essa di prendere parte al ciclo produttivo. Citiamo in questo caso l’integrazione automatizzata perché essa è applicabile, in modo fisico, anche con i sistemi di movimentazione dei beni o a guida semiautomatica.
I carrelli elevatori sono, per loro stessa definizione, attrezzature da lavoro semoventi azionate da motori elettrici, diesel e a gas, e impiegate per il sollevamento e la movimentazione delle merci all’interno dei magazzini o per il carico e scarico di merci dai mezzi di trasporto. Più specificamente, la circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 4/E del 30 marzo 2017 li descrive come:
“macchine, anche motrici e operatrici strumenti e dispositivi per il carico e lo scarico, la movimentazione, la pesatura e la cernita automatica dei pezzi (es. carrelli elevatori, sollevatori, carriponte, gru mobili, gru a portale), dispositivi di sollevamento e manipolazione automatizzati (es. manipolatori industriali, sistemi di pallettizzazione e dispositivi pick and place), AGV e sistemi di convogliamento e movimentazione flessibili, e/o dotati di riconoscimento dei pezzi (ad esempio sistemi attivi come RFID, sistemi passivi come ad esempio QR code, visori e sistemi di visione e meccatronici).”
Attualmente, è possibile acquistare muletti nuovi che sono, in tutto e per tutto, sistemi interconnessi e dotati di comandi intelligenti che, oltre ad aumentare la produttività del magazzino e implementare la sicurezza di operatori e merci, favoriscono una reale transizione verso l’Industria 4.0 perché efficienti ed evoluti dal punto di vista tecnologico grazie a specifiche dotazioni (un esempio? Il sistema di intelligenza artificiale IVIEW+ HDS-K01/ HDS-K01-1000 per i carrelli elevatori di Unicar-Yale, di cui abbiamo parlato in questo approfondimento).
Non va infine dimenticato che, a prescindere dai bonus fiscali e dalle agevolazioni attualmente in essere, dotarsi di nuovi muletti che rispettano i criteri dell’Industria 4.0 significa avere a disposizione carrelli elevatori smart che velocizzano le attività quotidiane e le rendono più sicure, migliorando quindi anche la qualità del lavoro da parte degli operatori e incrementando la soddisfazione dei clienti dell’azienda.
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